martedì 17 dicembre 2013

LA PERIOSTITE TIBIALE

LA PERIOSTITE TIBIALE

La periostite della tibia

La periostite è l’infiammazione acuta del periostio, ovvero la membrana di tessuto connettivo che ricopre l’osso, solitamente la tibia.
La parte colpita è quella in cui si inseriscono i muscoli: tibiale posteriore e soleo, le altre aree dell’osso non sono dolorose.
Le fitte sono molto intense perché il periostio è riccamente innervato, per usare dei termini comprensibili a tutti è come un “calcio nello stinco”.
Diverso è il caso della periostite infettiva, causata da un infezione generalmente batterica che sarà trattata con antibiotici o farmaci specifici per la patologia del paziente.

Quali sono le cause della periositite?
I soggetti colpiti nella stragrande maggioranza dei casi sono corridori: podisti o velocisti, ma in certi casi la periostite interessa calciatori, cestisti e altri sportivi che corrono molto.
Gli atleti creano un sovraccarico funzionale su questa struttura, a livello posteriore e interno della tibia.
L’infiammazione del periostio può avvenire anche in seguito a traumi diretti sull’osso.
Il tibiale posteriore è un supinatore, quindi è un muscolo fondamentale nei movimenti del piede per l’equilibrio e la correzione della postura.
Gli atleti che soffrono di più per questo problema sono quelli che hanno un piede cavo e pronato perché mantengono in stiramento il muscolo tibiale posteriore nella fase dinamica della corsa.
La periostite colpisce soprattutto durante i periodi in cui c’è un forte incremento dei km percorsi o della velocità, inoltre si può avvertire alla ripresa degli allenamenti dopo una pausa.
Altri fattori che favoriscono la comparsa della patologia sono:

le calzature non adeguate
la corsa in discesa
terreno di gioco troppo duro
obesità
eterometria degli arti inferiori (lunghezza diversa).


Quali sono i sintomi della periostite?
Il dolore può iniziare dopo un trauma oppure con il sovraccarico, simile ad una tendinite, i sintomi possono variare in base alla causa.
Gli atleti hanno un dolore che inizia ad intensità ridotta, ma con il passare del tempo, cresce progressivamente fino a diventare insopportabile e pungente, inoltre si può presentare anche di notte.
Il sintomo principale è il dolore nella regione centrale e interna della tibia, può colpire solo una gamba, ma può essere bilaterale.
Durante i movimenti di flessione plantare, correndo e saltando si avverte molto più intensamente, a riposo c’è un deciso miglioramento.
Il dolore viene accentuato premendo sull’area infiammata.

Quali sono gli esami strumentali indicati per la periostite?

La radiografia riesce ad evidenziare delle anomalie del periostio e della tibia, mentre la scintigrafia ossea permette di escludere altre patologie, per esempio quelle oncologiche o le microfratture da stress.
Si può eseguire una Risonanza magnetica che mostra un eventuale edema dell’osso.

Cosa fare? Qual’è la terapia per la periostite?

In fase acuta la cura migliore è la crioterapia e il riposo funzionale, è fondamentale interrompere le attività sportivi prima che la periostite diventi cronica.
Dopo i primi 2/3 giorni, bisogna capire qual’é l’origine del problema per eliminare la causa e non solo i sintomi, altrimenti, alla ripresa degli allenamenti c’è il rischio di recidiva.
Bisogna quindi capire se c’è un piede cavo e pronato, se il paziente ha una marcata ipotrofia dei muscoli: soleo e tibiale posteriore, (IN QUESTO CASO FONDAMENTALE SONO I MASSAGGI) oppure se ha esagerato con l’allenamento su terreni duri e in pendenza.
Kinesio Taping 
Se la causa del disturbo è il tipo di allenamento bisogna apportare delle modifiche per sovraccaricare meno il periostio tibiale o applicare il taping adatto.
Nella maggior parte dei casi la periostite è causata da eccessive tensioni del tessuto connettivo causate da traumi pregressi come distorsioni di caviglia, cadute, ecc., questi eventi provocano l’alterazione delle fibre collagene con la formazione di aderenze connettivali.
Se il tessuto connettivo, legamentoso, muscolare e tendineo sono accorciati o retratti, provocano una trazione anomala sulla tibia e sulle ossa del piede, di conseguenza può capitare un difetto dell’appoggio del piede; in questi casi la terapia manuale elimina la causa del problema lavorando a monte. 

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